Xi Jinping non parteciperà alla cerimonia di insediamento di Trump

Secondo fonti informate citate dalla Cnn, al suo posto vi sarà “una delegazione di alti funzionari cinesi”. Invitati all’evento anche il premier ungherese Orbam e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni

Il presidente cinese, Xi Jinping, non parteciperà all’insediamento di Donald Trump il prossimo 20 gennaio, nonostante l’invito. Lo riferiscono fonti informate alla Cnn. Al suo posto vi sarà “una delegazione di alti funzionari cinesi”. Alla domanda su Fox News se Xi accetterà l’invito, Karoline Leavitt, indicata come futura portavoce di Trump alla Casa Bianca, ha detto che la sua presenza è ancora “da definire”.

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Le foto e i video dei festeggiamenti a Damasco dopo la caduta del regime di Assad

 

Nella notte molte persone hanno iniziato a celebrare l’arrivo dei ribelli nelle strade e nelle piazze della capitale siriana

Nella notte tra sabato e domenica i gruppi armati siriani sono entrati nella capitale Damasco e ne hanno preso il controllo, mettendo fine al regime del dittatore Bashar al Assad. Assad ha lasciato Damasco in aereo, per una destinazione sconosciuta. Nel frattempo la popolazione della città ha iniziato a festeggiare per le strade la sua caduta.

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Siria: ribelli annunciano presa di Damasco. “Città libera, Assad è fuggito”

Jihadisti entrati nel palazzo presidenziale, il messaggio: “E’ il momento della libertà dopo decenni di oppressione”. Trump: “Russia non è più interessata a proteggere Assad”

I ribelli jihadisti sono entrati nella notte a Damasco, neanche dieci giorni dopo l’inizio di un’offensiva inarrestabile nel corso della quale hanno preso il controllo di Aleppo, Hama e Homs. Bashar al Assad, presidente da 24 anni, ha lasciato il Paese per una destinazione sconosciuta, ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, citando ufficiali dell’esercito siriano. “Il tiranno è fuggito” e Damasco “è liberata”, hanno annunciato gli insorti:

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La situazione in Siria al 8 dicembre 2024

La situazione in Siria al 8 dicembre 2024 è estremamente critica e in rapida evoluzione. I ribelli jihadisti hanno conquistato Damasco, costringendo il presidente Bashar al-Assad a fuggire. Le forze ribelli, guidate da gruppi islamici, hanno annunciato la conquista della capitale e la fuga del “tiranno” Assad.

 

Attacchi e Risposte

Nelle ultime ore, i ribelli hanno preso il controllo di Damasco, con scontri intensi che hanno portato alla ritirata delle forze governative e delle forze di sicurezza siriane. Hezbollah ha ritirato le sue forze dai dintorni della città e da Homs, mentre l’esercito siriano ha abbandonato l’aeroporto della capitale.

Reazioni Internazionali

La comunità internazionale sta monitorando con preoccupazione la situazione. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che l’Italia è pronta a evacuare i cittadini italiani presenti in Siria. Il sottosegretario generale per gli affari umanitari dell’ONU, Tom Fletcher, ha affermato che l’ONU sta monitorando attentamente la situazione e ha esortato tutte le parti a garantire la protezione dei civili e l’accesso agli aiuti umanitari.

Impatto Umanitario

L’impatto umanitario del conflitto è devastante. Le città siriane sono state gravemente danneggiate dai combattimenti, con numerose vittime civili e una crisi umanitaria in corso. Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di fornire assistenza, ma la situazione rimane estremamente difficile.

Prospettive Future

Le prospettive per una risoluzione del conflitto rimangono incerte. Nonostante gli sforzi diplomatici, la guerra sembra destinata a continuare nel prossimo futuro. La possibilità di un negoziato è complicata dalla continua escalation militare e dalle tensioni internazionali.

In sintesi, la situazione in Siria al 8 dicembre 2024 è caratterizzata da intensi combattimenti, significativi sforzi diplomatici e un grave impatto umanitario. La comunità internazionale continua a cercare soluzioni diplomatiche, ma la strada verso la pace appare ancora lunga e difficile.

 

Francia caos: cade il governo e oggi parla Macron. Cosa succede ora

La mozione di censura passa con 331 voti. La sinistra chiede le dimissioni del presidente, Le Pen frena

La Francia nel caos. Il governo di Michel Barnier cade dopo il voto sulla mozione di sfiducia, Emmanuel Macron finisce nel mirino della sinistra. Il presidente oggi, in serata alle 20, parlerà al paese in un momento cruciale.

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