Stranamente, l’unico primo ministro degli Stati appartenenti alla NATO che non si è allineato con l’ordine supremo di destinare il 5% del PIL alla spesa militare, sta traballando.
Stranamente, proprio lui, Pedro Sánchez si ritrova ora al centro di un assedio mediatico, giudiziario, politico.
Stranamente, in Spagna, tutti chiedono le sue dimissioni
Stranamente, si svegliano scrittori, giornalisti, oppositori e pure una certa parte di opinione pubblica a chiederne la testa.
Stranamente.
E se non fosse così strano?
Se fosse tutto maledettamente coerente?
Perché vedete, Sánchez non ha fatto nulla di più grave di altri. Anzi, in mezzo al coro degli yesmen europei, è stato uno dei pochi a dire no. No a una corsa agli armamenti imposta da chi comanda l’Occidente.
Un 5% di PIL da buttare in bombe, missili, mezzi corazzati, mentre il sociale viene smantellato, le disuguaglianze aumentano, e la gente non arriva a fine mese.
Sánchez ha detto no.
E da lì in poi “stranamente” si è aperta la botola sotto i suoi piedi.
Guarda caso, proprio ora “si scopre” che è inadeguato.
Proprio ora la stampa si mobilita.
Proprio ora i sondaggi cambiano.
Stranamente, è sempre chi prova a resistere al diktat bellico a finire nel tritacarne.
Stranamente, è sempre chi non si piega a finire attaccato.
Anche da noi i bastian contrari tipo Conte sono attaccati da tutti un giorno si e l’altro pure
E allora facciamoci una domanda: chi comanda davvero?
Chi decide chi resta e chi cade?
Chi regge il telecomando della democrazia occidentale?
Perché se basta rifiutarsi di foraggiare la guerra per ritrovarsi con tutti contro, allora diciamolo chiaramente: questa non è più politica. È obbedienza o punizione.
Sánchez, , nel suo piccolo, ha disobbedito.
E ora paga il prezzo.
Stranamente, eh mica tanto, in fondo è successo e succede anche da noi…o no?
Conte attaccato da tutti i giornali, nei talk televisivi, con bufale raccontate ad arte