Ci dicono che Meloni è ai massimi e che il M5S cala nonostante Giuseppe Conte, ma entriamo nel merito.
La premier guadagnerebbe consensi mentre taglia la sanità pubblica, aumenta le spese militari fino a 700 miliardi, affossa i salari e abbandona i più fragili.
Il M5S sarebbe in calo nonostante la “prevalenza mediatica” di Conte? Ma quale mediatica? Conte viene sistematicamente ignorato o sminuito, mentre Meloni ha interviste coordinate, copertura televisiva continua, e addirittura staff al seguito nei vertici NATO. E il famoso “campo largo” perde perché non ha una linea condivisa né sul lavoro né sulla pace.
Questo tipo di sondaggi serve solo a convincere gli sfiduciati che tutto è inutile, che “tanto comandano sempre gli stessi”. Eh, nessuno pensa sia facile. Meloni cura la sua parte elettorale con esenzioni fiscali, condoni e prebende, mentre troppo spesso l’altra parte fa la piccata, la sdegnata, e si rifugia nell’astensionismo.
Ma ragazzi, la capiamo o no che se non si va a votare, questa continua a fare i fatti suoi e dei suoi amici? Sta a noi, a ciascuno di noi, rimettere in moto la speranza, parlare con chi si è allontanato, e tornare a contare davvero.