Le basi americane nel mirino, lo Stretto di Hormuz come ‘arma’ e gli attacchi informatici per una strategia asimmetrica
Gli Stati Uniti, dopo l’attacco ordinato da Donald Trump, sono pronti al dialogo con l’Iran: “Non siamo in guerra”, il messaggio che arriva da Washington dopo l’operazione Martello di Mezzanotte che ha colpito 3 siti nucleari. Teheran, però, nel day after promette vendetta: il negoziato, al momento, non è in agenda. Quale sarà la risposta della repubblica islamica? Subito dopo l’attacco americano, la tv iraniana ha mostrato una mappa con le basi americane in Medio Oriente: “Trump ha iniziato, noi finiremo”.
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