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– Conte – Meloni ci ha raccontato per mesi di avere in mano la soluzione per contrastare l’immigrazione, grazie anche al suo fantomatico peso politico e credito internazionale.
Poi però c’è la realtà.
Guardate questo video, guardate cosa diceva Meloni sulla guerra alla “mafia del mare”. E ora riporta a casa con un volo di Stato pagato dai contribuenti un criminale accusato di stupri su bambini. Che fine ha fatto la donna, la madre, cristiana? Sta subendo pressioni di cui non può parlare? Quando dirà la verità ai cittadini? I giornali inginocchiati alla premier mesi fa titolavano “Tam-tam in Libia, con Meloni non si sbarca”. Invece gli sbarchi sono aumentati a gennaio (3368 contro 2074 dello scorso anno), mentre mandiamo 49 migranti (5 già tornati in Italia) nel centro albanese da 1 miliardo di euro in cui spediamo gli agenti di polizia che servirebbero invece nelle nostre città. La propaganda e i complotti immaginari non possono nascondere i fatti(29.01.25)
– Conte – A Giorgia Meloni fa comodo la “strategia della distrazione”
Usano complotti immaginari per coprire tagli alle buste paga, disastri economici e l’aumento degli stipendi dei ministri. Ora basta. Venga in Parlamento e la smetta di truffare gli italiani. #MaQualeComplotto (03.02.25)
– Bologna – ECONOMIA. CONTE: PAESE IN CRISI, QUANDO MELONI SI ASSUME RESPONSABILITÀ?
Bologna 6 feb. – Crescita della cassa integrazione, calo della produzione industriale. Una crisi di cui il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte addossa la responsabilità al governo Meloni. “Chi sta governando? Sono tre leggi di bilancio che questo esecutivo sta facendo, ma ci sarà un giorno in cui Giorgia Meloni si assume qualche responsabilità? O è sempre colpa degli altri?”, scandisce Conte, a Bologna per incontrare le lavoratrici de La Perla in presidio. “Non bisogna essere miopi e del tutto indifferenti, come questo governo. In legge di bilancio noi abbiamo presentato un pacchetto di misure anche per rafforzare gli ammortizzatori sociali. Il 2024 si è concluso con il +30% di cassintegrati. Era già evidente il problema e rischia di aumentare sempre di più”, denuncia l’ex premier. “Anche in Emilia-Romagna si è arrivati al 50/54% di cassintegrati, abbiamo 22 mesi di calo della produzione industriale, abbiamo il Pil che era visto in crescita del 1% nel 2024, mentre invece c’è stato un dimezzamento e siamo a una crescita da zero virgola. Abbiamo problemi seri e il governo non se ne sta occupando”, conclude. (06.02.25)
– Bologna – IMPRESE. CONTE AL SIT-IN LA PERLA, “NORME PIÙ SEVERE CONTRO SPECULAZIONE”
Bologna, 6 feb. – “Presidente Conte, la politica approvi una legge che fermi gli speculatori che spolpano le aziende”. E’ la prima preoccupazione delle lavoratrici di La Perla, che hanno visto la loro azienda smembrata e portata sull’orlo del baratro dal fondo Tennor. Lo ripetono al leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, a Bologna per “ascoltare” dalla viva voce delle ‘perline’ cosa sta accadendo nello stabilimento di via Mattei: il 10 scadrà l’avviso per le manifestazioni d’interesse, poi i potenziali compratori scopriranno le carte e faranno le loro offerte per aggiudicarsi marchio e produzione. Nel frattempo c’è da salvare il posto di lavoro della cinquantina di lavoratrici delle due società del gruppo in liquidazione (la Perla Italia e La Perla Management) che hanno finito o stanno per esaurire la cassa integrazione, con il rischio che La Perla si salvi, ma senza di loro. “Compraci, noi siamo in vendita. E non ci credere irraggiungibili”, cantano le ‘perline’ al potenziale acquirente (“No perditempo”, puntualizzano), aggiungendo una ‘hit’ al vasto repertorio di cover che ha accompagnato in questi anni la battaglia per la sopravvivenza del brand bolognese della corsetteria di lusso. Conte sorride e batte le mani. “Vi sto seguendo da un po’. E’ bello vedervi così determinate”, esordisce. “Nell’ultima legge di bilancio abbiamo presentato degli emendamenti volti a rafforzare la cassa integrazione. I numeri erano già chiari nel 2024, con una crescita del 30% dei cassintegrati. Il governo deve fare uno sforzo visto che dicono che lavorano per il bene del Paese, mettano attenzione su questo punto. Noi lottiamo con voi”, assicura l’ex premier. “Oggi abbiamo un problema di sistema, un processo di finanziarizzazione dell’economia in atto da tempo. Oggi il capitalismo non è più basato sull’economia reale, oggi il capitalismo che fa profitti è un capitalismo finanziario, parassitario e predatorio. Vanno rafforzate le norme che già ci sono”, osserva Conte. “La manifattura sta scomparendo e questo problema dovrebbe interessare tutte le forze politiche. Si parla tanto di identità, usando questo concetto a sproposito, ma qui c’è l’identità italiana, la tradizione e le capacità artigianali italiane”, riconosce il leader pentastellato. “Un governo responsabile oggi deve porsi il problema in Italia e lo deve porre a Bruxelles di contrastare la finanziarizzazione dell’economia, la speculazione finanziaria. Dobbiamo tutelare chi produce un valore aggiunto”, scandisce Conte. “Se ha bisogno di noi, veniamo a Roma. Non abbiamo paura di niente”, si lanciano le dipendenti del gruppo bolognese, che aspetta di capire quante e quali saranno le manifestazioni d’interesse raccolte dal bando del ministero delle Imprese che scade il 10 febbraio. Intanto si protesta per ottenere una proroga degli ammortizzatori sociali per le cinquanta colleghe rimaste senza tutele. “Senza di loro, nessun rilancio è possibile”, avverte Stefani Pisani della Filctem-Cgil di Bologna. Lo ha detto a Conte, lo ha ripetuto ai politici che oggi hanno incontrato le lavoratrici al sit-in: oltre al sindaco Matteo Lepore, la segretaria del Pd, Federica Mazzoni, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Lorenzo Casadei. (06.02.25)
– Conte – Una crisi industriale senza precedenti, per la quale il governo non ha soluzioni, non ha risposte. Questa mattina davanti ai cancelli degli stabilimenti Stellantis di Melfi ho incontrato lavoratori e lavoratrici, molti dei quali in cassa integrazione e senza prospettive, che chiedono solo di poter lavorare e invece sono costretti a recarsi in fabbrica un paio di volte al mese, se va bene.
Meloni si è battuta in Europa per spendere più soldi in armi, noi diciamo che un Governo serio lotta per investimenti seri su rilancio industriale e contrasto a carobollette e carovita.(18.02.25)