Un mondo in fermento
Il 28 settembre 2025 segna una giornata carica di eventi internazionali con implicazioni politiche, diplomatiche, umanitarie, sportive e culturali. In primo piano restano le crisi che da mesi scuotono il Medio Oriente (soprattutto il conflitto israelo-palestinese), le sfide globali della governance (ONU, diplomazia multilaterale), le tensioni geopolitiche tra grandi potenze e fenomeni mediatici che ridefiniscono la visibilità dei conflitti. Oggi, inoltre, è celebrata la Giornata Mondiale delle Notizie (World News Day), un’occasione per mettere in rilievo il ruolo vitale del giornalismo basato sui fatti. World News Day+1
1. Crisi umanitarie e conflitti attivi
Attacchi a Gaza e vittime civili
Durante la notte e la giornata del 28 settembre, l’offensiva israeliana su Gaza ha causato almeno 24 vittime palestinesi, secondo fonti mediche e agenzie internazionali. Al Jazeera In particolare, un raid ha colpito il campo profughi di Nuseirat (area centrale della Striscia), dove almeno 10 delle vittime erano persone precedentemente sfollate. Al Jazeera
Le immagini che circolano sui media mostrano la distruzione di infrastrutture residenziali e quartieri civili, con difficoltà per le squadre mediche nel raggiungere i feriti tra le macerie. Al Jazeera Le ONG denunciano che l’intensificazione degli attacchi e la distruzione delle reti urbane aggravano la crisi umanitaria, impedendo l’accesso all’acqua, ai servizi sanitari e ai soccorsi.
Questa escalation arriva in un momento in cui la popolazione civile – già provata da mesi di conflitto, blocchi, carenza di cibo e sfollamenti – si trova in condizioni di vulnerabilità estrema. Le istituzioni internazionali e umanitarie insistono sulla necessità di corridoi sicuri, assistenza medica immediata e un immediato cessate il fuoco.
Nuova missione di Flottiglia umanitaria da l’Italia
In risposta alla crisi a Gaza, il Freedom Flotilla Coalition ha lanciato il 27 settembre una nuova ondata di imbarcazioni con l’obiettivo di sfidare il blocco navale israeliano e consegnare aiuti umanitari alla Striscia. Anadolu Ajansı Le navi sono partite dal porto di San Giovanni Li Cuti, in Sicilia, con circa 70 attivisti provenienti da più di 20 paesi e con la partecipazione di parlamentari europei e statunitensi. Anadolu Ajansı
Questo intervento si aggiunge alla precedente decisione di Italia e Spagna di schierare navi militari per escort della Global Sumud Flotilla, già in corso, con l’intento dichiarato di garantire protezione ai civili e agli attivisti in navigazione verso Gaza. Reuters+1
Tale impegno navale europeo è controverso: da un lato è presentato come un’azione umanitaria, dall’altro solleva tensioni diplomatiche con Israele, che contesta il superamento del blocco e insiste sul suo diritto di difesa. Reuters L’Italia ha cercato di mitigare la tensione dichiarando che la sua partecipazione ha natura protettiva e che non intende provocare conflitti diretti. Reuters
La situazione resta altamente volatile: la flotta è soggetta a sorveglianza droni, rischi di attacchi in acque internazionali e la possibile reazione israeliana è un fattore costante di preoccupazione.
Esclusione dalla gara ciclistica per motivi di sicurezza
In un’intersezione tra sport e conflitto geopolitico, la squadra ciclistica Israel-Premier Tech è stata esclusa dal “Giro dell’Emilia” (gara italiana prevista il 4 ottobre) per ragioni di sicurezza. Reuters+1 La decisione è motivata dal timore che proteste pro-Palestina possano interrompere o disturbare la gara, come avvenuto in occasione di altri eventi, compresa la Vuelta a España dove la squadra era diventata simbolo di contestazioni. Reuters+1
Organizzatori e autorità italiane hanno giustificato la scelta come misura preventiva a tutela di atleti, spettatori e ordine pubblico. Tuttavia, la decisione è percepita anche come segno della crescente politicizzazione dello sport nelle dinamiche del conflitto mediorientale.
2. Diplomazia internazionale e Nazioni Unite
Assemblea Generale ONU: dibattito aperto
In corso a New York si svolge il dibattito generale dell’80ª sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU, dal 23 al 29 settembre. Wikipedia I leader mondiali stanno intervenendo su temi centrali: guerre, diritti umani, crisi ambientali, migrazioni e riforme multilaterali.
Tra i discorsi più attesi vi sono quelli su Israele-Palestina, la guerra in Ucraina, e le pressioni per una riforma del sistema internazionale che dia maggior voce ai paesi in via di sviluppo. Molte dichiarazioni chiedono un immediato cessate il fuoco a Gaza e la riapertura di canali umanitari.
L’Assemblea rappresenta uno spazio simbolico e pratico di pressione diplomatica: anche se le risoluzioni non sempre vincolano, servono a orientare la legittimità politica globale, a costituire consensi (o condanne) e a mobilitare istituzioni internazionali.
Trump e accuse contro l’FBI
Tra le news internazionali del giorno, spicca la notizia che Donald Trump ha accusato l’FBI di aver collocato “segretamente 274 agenti” nella folla che partecipava all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Anadolu Ajansı Secondo Trump, questi agenti avrebbero agito da “agitatori” e avrebbero contribuito alla narrativa dell’insurrezione. Anadolu Ajansı
Le affermazioni si inseriscono nel più ampio contesto delle battaglie politiche e giudiziarie che circondano la figura del leader statunitense, mentre le istituzioni, i media e l’opinione pubblica reagiscono con scetticismo o con accuse reciproche di disinformazione.
Sanzioni all’Iran e fallimento negoziati nucleari
In altri dossier diplomatici, l’Iran torna al centro dell’attenzione: fonti dell’Asia affermano che nuove sanzioni dell’ONU sono state ripristinate a causa del fallimento dei colloqui sul nucleare e sui missili balistici. www.ndtv.com Questi vincoli si concentrano soprattutto in ambiti commerciali e finanziari connessi alla proliferazione nucleare e alla tecnologia missilistica.
L’impossibilità di giungere a un compromesso negoziale rafforza il rischio di un’escalation, con un posizionamento più aggressivo da parte di Teheran e reazioni più severe (politiche, diplomatiche o militari) da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Altri fronti (Ucraina, Asia, etc.)
Nel dibattito ONU risuona anche la crisi ucraina: temi come il sostegno internazionale, la richiesta di blocco delle risorse russe, le forniture di armi e le nuove tattiche ibride (come i droni) sono parte integrante del confronto diplomatico.
Parallelamente, intervenendo sul palco delle Nazioni Unite, l’India ha chiesto la fine delle ostilità in Ucraina e Gaza, sollecitando la comunità internazionale a “coinvolgere tutte le parti” per cercare una pace negoziata. www.ndtv.com Anche la Russia – tramite il ministro degli Esteri Lavrov – ha negato l’intento di attaccare direttamente la NATO o l’Unione Europea, dichiarando che Mosca non ha piani offensivi verso l’alleanza occidentale. Anadolu Ajansı
3. Tensioni geopolitiche, commercio e rivalità di potere
Nuove tariffe statunitensi
Secondo fonti giornalistiche, Donald Trump avrebbe annunciato una nuova ondata di dazi su merci straniere: in particolare, imposte del 100% su farmaci di marca, 50% su mobili da cucina e bagno, 30% su mobili imbottiti e 25% su autocarri pesanti. citynewsservice.cn Le tariffe dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1° ottobre. citynewsservice.cn
Si tratta di una strategia economica aggressiva che mira a favorire la produzione interna statunitense, ma rischia di suscitare reazioni commerciali da parte dei partner esteri, guerre doganali e aumento dei costi per le filiere globali.
Questa mossa, se confermata, sarebbe parte del ritorno di tendenze protezioniste globali, suscettibili di innescare tensioni diplomatiche con i paesi colpiti (Europa, Asia, America Latina).
Il “giro mondo” del conflitto ucraino e la pressione energetica
La guerra in Ucraina continua a generare effetti collaterali su scala globale: disruption delle catene energetiche, difficoltà nei trasporti di grano, rincari dell’energia, dipendenza da fonti alternative, e aumento del costo delle materie prime.
Le potenze europee, l’America e gli alleati cercano strategie di diversificazione energetica (GNL, fonti rinnovabili, rigassificatori) per ridurre la vulnerabilità a shock esterni. Questo sforzo, tutt’altro che facile, diventa una questione geopolitica: chi controlla le fonti e le rotte energetiche acquisisce leva strategica.
In tale contesto, la Russia continua a usare tattiche ibride (interruzioni nell’infrastruttura, attacchi ai sistemi civili) per applicare pressioni sull’Ucraina e sui Paesi europei. Le risposte occidentali – tra sanzioni incrementate o ulteriori forniture militari – costituiscono l’altro versante del confronto.
Rivalità Cina-USA e l’ombrello tecnologico
Anche se non emergono oggi notizie clamorose, il clima globale è alimentato dalla competizione strategica tra Cina e Stati Uniti. La guerra commerciale, i limiti all’export tecnologico (chip, componenti avanzate), le accuse reciproche di spionaggio e il controllo delle catene di approvvigionamento (soprattutto per materie prime strategiche) sono fattori costanti nelle relazioni internazionali.
I paesi alleati o satelliti di una delle due potenze si trovano nella posizione di dover bilanciare interessi economici, sicurezza e autonomia strategica. Anche le alleanze regionali – ASEAN, India, Unione Europea – cercano di ritagliarsi margini di libertà in questo contesto multipolare.
4. Eventi sportivi e culturali con rilevanza globale
Asia Cup: finale India vs Pakistan
Il 28 settembre 2025 segna la finale della Asia Cup 2025, un evento sportivo di grande importanza nel cricket asiatico. Per la prima volta, la partita decisiva mette di fronte India e Pakistan allo stadio internazionale di Dubai. Indiatimes+1
Il confronto è carico di tensioni storiche, simbolismo politico, orgoglio nazionale e passione popolare. È atteso con enorme interesse mediatico e segue un percorso segnato da partite intense nella fase dei Super Four, in cui l’India aveva battuto il Pakistan e il Bangladesh prima di giungere alla finale. Wikipedia+1
Il risultato avrà forte visibilità nei paesi asiatici, ma anche per la diaspora mondiale, per quanto il mondo del cricket sia concentrato in alcune regioni. In ogni caso, la sfida ha valore ben oltre il campo: è un simbolo della rivalità geopolitica, mediatica e culturale tra le due potenze nucleari del subcontinente.
UCI Road World Championships in Rwanda
Un evento sportivo degno di nota è il Campionato del mondo su strada UCI 2025, che si tiene a Kigali, in Rwanda. È la prima volta che l’evento si svolge in Africa. Cycling Weekly Le gare includono categorie élite, under-23 e junior, con percorsi particolarmente impegnativi dal punto di vista altimetrico: la prova élite maschile prevede circa 5.475 metri di dislivello totali, mentre quella femminile circa 3.350 metri. Cycling Weekly
Le prove a cronometro sono già state assegnate, con vincitori come Marlen Reusser (Svizzera) e Remco Evenepoel (Belgio). Cycling Weekly Nella classifica delle medaglie, la squadra olandese guida con quattro medaglie totali. Cycling Weekly
Questa edizione storica in Africa assume una valenza simbolica: il ciclismo mondiale si apre a nuovi territori, con infrastrutture da verificare, condizioni di gara diverse, e l’opportunità di promuovere il continente come palcoscenico sportivo globale.
30ª Edizione del Busan International Film Festival
Sul versante culturale, si è concluso il 30° Busan International Film Festival (BIFF) in Corea del Sud, svoltosi dal 17 al 26 settembre. Wikipedia Il festival ha inaugurato con il film No Other Choice di Park Chan-wook e si è chiuso con Gloaming in Luomu di Zhang Lü, vincitore del premio principale. Wikipedia
La competizione ha presentato 241 opere, tra cui molte produzioni asiatiche emergenti. Tra i riconoscimenti, il premio Camellia Award è andato a Sylvia Chang e il Korean Film Achievement Award a Chung Ji-young. Wikipedia
Il BIFF, da sempre vetrina rilevante per il cinema asiatico e internazionale, funge da piattaforma per autori indipendenti, scambi culturali e relazioni industriali cinematografiche tra Asia, Occidente e altri mercati emergenti.
Altri eventi: Ryder Cup, sport minori
Il 2025 Ryder Cup è in corso a Bethpage Black (New York), con la squadra europea che difende il titolo contro gli Stati Uniti. Talksport Le trasmissioni coprono tre giorni di competizione, con modalità foursome, fourball e match individuali. Talksport
In ambiti meno popolari, competizioni come la Swiss Darts Trophy 2025 si svolgono a Basilea, con protagonisti del panorama mondiale del dardo. The Sun Anche queste manifestazioni riflettono un pubblico globale e la connettività mediatica dello sport moderno.
5. Temi trasversali: informazione, diritti, crisi globali
World News Day e il valore del giornalismo
Il 28 settembre 2025 è anche World News Day, una campagna internazionale che promuove l’importanza del giornalismo basato sui fatti, l’alfabetizzazione mediatica e il ruolo indispensabile dei cronisti indipendenti. WAN-IFRA+1 In un’epoca segnata da disinformazione, attacchi mediatici, manipolazione algoritmica e crisi di fiducia, questa giornata assume un rilievo simbolico: invita il pubblico, le redazioni e le istituzioni a riflettere sul valore della verità e della trasparenza.
Molti media internazionali e locali partecipano diffondendo storie “dietro le quinte”, inchieste, reportage e campagne contro le fake news. World News Day+1 È un segnale che, anche di fronte al flusso incessante delle notizie, l’etica del giornalismo e la credibilità dell’informazione rimangono elementi strategici per società sane.
Crisi migratorie e pressione sui confini
Le crisi umanitarie emergono anche sotto l’aspetto migratorio: conflitti, condizioni climatiche avverse e povertà spingono migranti e rifugiati a cercare percorsi via mare o via terra verso regioni più stabili. Sistemi d’accoglienza europei, africani e asiatici sono sottoposti a tensioni crescenti.
Il Mediterraneo resta una rotta principale, con casi di naufragi, respingimenti e salvataggi in mare che sollevano questioni morali, legali e politiche. Le politiche dei paesi di frontiera – cooperazione con stati terzi, accordi di rimpatrio, gestione dei centri di transito – sono oggetto di dibattito e critiche da parte delle ONG e organismi internazionali.
Diritti umani, disuguaglianze e prospettive globali
Nel contesto dei conflitti e delle emergenze, i diritti umani rischiano di essere erosi: limitazioni alle libertà civili in nome della sicurezza, restrizioni migratorie, discriminazioni civili e digitali sono fenomeni osservati in vari paesi. Le popolazioni vulnerabili – donne, minori, minoranze etniche, rifugiati – pagano il prezzo più alto.
Parallelamente, la disuguaglianza economica, l’accesso all’istruzione, la fame e l’insicurezza alimentare sono pressioni che attraversano continenti. Le istituzioni globali – ONU, Banca Mondiale, organismo umanitari – cercano soluzioni integrate, ma le risorse, la cooperazione e la volontà politica non sempre bastano.
La crisi climatica funge da moltiplicatore: eventi climatici estremi (alluvioni, siccità, uragani) aggravano le condizioni delle popolazioni già fragili, spingendo migrazioni climatiche e crisi agrarie. La governance globale è chiamata ad affrontare simultaneamente conflitti, migrazioni e disastri ambientali, un compito complesso e urgente.
6. Analisi critica e prospettive future
Dalle notizie del 28 settembre 2025 emergono tendenze e interrogativi centrali per il futuro:
1. Equilibrio tra potere e umanità
I conflitti attivi (Gaza, Ucraina, etc.) mostrano la tensione drammatica tra logiche strategiche e esigenze umanitarie. Le decisioni degli stati – attaccare, bloccare, intervenire – si scontrano con la realtà delle vittime civili. Le pressioni internazionali cercano di spingere all’umanizzazione delle guerre, ma il paradigma militare e geopolitico resta dominante.
La nuova flottiglia da Italia, la scelta europea di invio di navi protettive e la mobilitazione civile mostrano che una parte dell’arena internazionale tenta di mettere in evidenza il diritto internazionale umanitario, anche contro spinte politiche contrarie.
2. Sport come arena politica
L’esclusione della squadra israeliana da una gara ciclistica italiana e le proteste legate al conflitto dimostrano che lo sport non è più neutro: diventa palcoscenico di pressione, simbolismo e scelta politica. Le scelte degli organizzatori – tra sicurezza, valori e messaggi – entrano nella sfera pubblica, amplificando il peso mediatico delle decisioni.
3. Nuove guerre economiche e ridefinizioni del commercio
I dazi proposti dagli Stati Uniti segnalano un ritorno di politiche protezionistiche aggressive, in controtendenza rispetto a visioni globaliste. Se implementati, potrebbero innescare ritorsioni, distorsioni nelle filiere globali e pressioni sui paesi esportatori.
In parallelo, il controllo delle catene di approvvigionamento e delle materie prime strategiche diventa centrale: chi controlla i chip, le terre rare, l’energia ha leva geopolitica. Le alleanze economiche diviene parte integrante delle strategie di potere.
4. Il ruolo delle Nazioni Unite nel XXI secolo
L’Assemblea Generale in corso e le risoluzioni che ne deriveranno illustrano il ruolo che l’ONU può (o non può) avere in tempi di conflitti multipli. Le istituzioni multilaterali sono sotto pressione da attori che le considerano lente o incapaci, ma restano uno spazio di legittimazione politica fondamentale.
In questo ciclo, i paesi in via di sviluppo e le potenze emergenti cercano spazi maggiori di influenza, chiedendo riforme che riflettano la nuova distribuzione del potere mondiale.
5. Informazione e credibilità in un’epoca di disorientamento
La coincidenza con il World News Day non è casuale: in un’epoca di “infodemia” e polarizzazione, il giornalismo basato sui fatti diventa un baluardo per la democrazia, la fiducia collettiva e la coesione sociale. Le crisi internazionali – con propaganda, mistificazioni e notizie false – mostrano quanto la credibilità mediatica sia elemento strategico, non solo etico.
La trasparenza, l’indipendenza delle testate e l’alfabetizzazione mediatica diventano leve fondamentali per la tenuta delle società pluraliste.
6. Scenari possibili
Alla luce di quanto osservato, alcuni scenari plausibili nei prossimi mesi:
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Escalation militare in Gaza, con attacchi più ampi e risposte internazionali più aggressive
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Impegno diplomatico rafforzato con nuovi tentativi di mediazione, ma senza garanzia di cessate il fuoco duraturo
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Ritorsioni commerciali da parte dei paesi colpiti dai nuovi dazi USA
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Maggiori tensioni Cina-USA in ambito tecnologico, con blocchi e partnership alternative
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Sport e cultura sempre più soggetti a boicottaggi, valori simbolici e scelte politiche
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Pressione crescente sulle istituzioni globali per riforme che includano meccanismi più efficaci nei conflitti, nei cambiamenti climatici, nella cooperazione umanitaria
