TERAMO – La Scuola Jolly dove sorgerà? Ancora non si hanno certezze su quale sarà il sito, ma entro lunedì o martedì si dovrà stringere in qualche modo.
“Stiamo valutando alcuni siti presso il lungofiume sia nei pressi nell’area vicino a Ferripack sia nei pressi della Gammarana ed anche l’area dell’ ex campo sportivo Comunale. Il problema è il grande impatto logistico se trasferiremmo fuori dal centro i ragazzi. Ci sono troppi elementi che concorrono assieme“, ha detto il presidente della Provincia Camillo D’Angelo.
Tanti elementi che entrano in gioco, anche legati alla disponibilità del terreno. “Realizzarlo su un sito già di proprietà andrebbe ad accelerare la tempistica”.
Il grande problema è cercare di non svuotare il centro, già svuotato in questi anni. Pensando ad un sito dove tirare su una struttura velocemente, avendo già il terreno a disposizione c’è l’area di Piano D’Accio: “Domattina potrei fare la scuola al Rozzi ma non posso farlo. Pensare di delocalizzare i ragazzi fuori dal centro, non possiamo..”.
Per quanto riguarda la soluzione prospettata da Costruttori Teramani in una nota di questa mattina, D’Angelo sottolinea come non sia molto fattibile. “L’area ci sembra piccola. Inoltre andrebbero effettuate le verifiche dei carichi e di destinazione urbanistica. Insomma qui stiamo lottando contro il tempo e ci servono soluzioni istantanee. Il problema sono i tempi. A Natale, massimo entro gennaio, la scuola deve essere pronta”.
D’Angelo si toglie qualche sassolino dalla scarpe parlando della Regione. “In questi giorni non ho sentito nessuno. La Regione conferma la sua abitudine di essere disinteressata a Teramo”, ha detto.
Per il presidente anche la Casa dello Sport poteva per esempio rappresentare una parziale soluzione per non decentrare i ragazzi del Convitto. “Avrei dovuto sistemarla ovviamente – ha sottolineato D’Angelo -. Non mi hanno mai risposto né sulla Casa dello Sport nè sulla palestra Mazzini. Sono immobili che io avrei pagato per acquisirli”.
Nel frattempo le ditte sono già state contattate giovedì sera ed entro lunedì dovrebbe arrivare una risposta con i preventivi massimi. L’ente provincia ha scritto a 4 imprese di tutta Italia, che sono leader del settore delle strutture modulari, come spiega il consigliere Vincenzo D’Ercole. “Noi abbiamo solo interpellate le ditte, perché passiamo attraverso la piattaforma della Protezione civile. Sono ditte già certificate dal Consip, quindi non dobbiamo procedere con appalti. La gara l’ha già fatto lo Stato. Dobbiamo fare l’ordine una volta individuato il sito”.
Riguardo i costi, da una prima indicazione siamo nell’ordine di 3 o 4 milioni di euro per una struttura di 2500 metri quadri. “Il costo si aggira a 1007 al metro quadro indicativamente”, ha aggiunto D’Angelo.
La Provincia non ha problemi di risorse al momento. “Abbiamo un avanzo di amministrazione di 2 milioni e mezzo se sarà necessario – ha detto D’Angelo – e utilizzeremo il mutuo che avremmo acceso per acquistare il palazzo della Banca d’Italia, per 1.350.000 euro. Se dovesse servire potremmo utilizzare l’anticipazione dei fondi sisma. Insomma, le risorse ci sono, mancano gli spazi”.
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