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Sembra diventata una gara a chi la spara più grossa: dopo Briatore è il turno di Philipp Plein che apre a Milano un albergo di lusso e piazza in menu una pizza da 1.500 euro. Non contento, il famoso stilista tedesco dice che la pizza a 1.500 euro “è praticamente regalato“. Ma perché Plein dice così? Perché questa pizza viene fatta con lo Champagne e la bottiglia ti viene poi portata a tavola (quello che resta): “Da solo lo Champagne costa 1.500 euro, quindi la pizza è un omaggio” dice il neo proprietario dell’hotel. Noi siamo molto perplessi dinnanzi a certe affermazioni sia sul costo della bottiglia sia sull’effettivo senso dell’offerta gastronomica. La pizza è quella che vedi nella foto cover, riportata da Milano Today.
Una pizza da 1.500 euro è pura strategia di marketing
Non c’è alcuna base per mettere una pizza a questo prezzo, neanche se fatta con lo Champagne. Quanto vino viene usato nell’impasto? Perché portare un prodotto così costoso, già staccato? In che modo viene realizzata questa pizza? Tutto ciò non trova risposta. Tra l’altro le foto che stanno girando in allegato alle pizze mostrano un Dom Pérignon annata 2013 che costa circa 240 euro: se anche volessimo applicare la regola del rincaro di tre volte per un ristorante arriveremmo a 720 euro a bottiglia. Se volessimo farlo addirittura per cinque, arriveremmo a 1200 euro. No, non c’è alcun motivo logico per piazzare una pizza a questo prezzo. È pura strategia di marketing che può attirare solo facoltosi ricchini con poco amore per la gastronomia.
Ovviamente non c’è neanche alcun motivo gastronomico che giustifichi l’utilizzo di un alcolico in un impasto che viene farcito e cotto ad uno temperatura massima e non neanche è il primo indirizzo a farlo. Qualche mese fa ha inaugurato il tendenza la catena di pizzerie americane Serafina: due bottiglie per 30 pizze in sostituzione dell’acqua per dare un gusto e una consistenza diversa al prodotto. Tralasciando il costo insensato di questo esperimento, non c’è alcuna base scientifica che dimostri un arricchimento dell’impasto, una pizza più ariosa e sentori tostati e di lievito dati dallo Champagne. Tutte cose di cui si fregiano i titolari di queste pizzerie, non ce le stiamo inventando noi. Non a caso l’esperimento sembra finito molto presto e lo Champagne dovrebbe essere sostituito dal Prosecco. Non sono stati neanche loro i primi a farlo: anni fa a Parigi ci ha provato Gennaro Nastiun grande pizzaiolo napoletano in Francia, ottenendo anche un notevole successo commerciale con questo prodotto e arrivando addirittura a una partnership con una delle casa più importanti del mondo. Però col gusto ha poco a che fare questa storia. È puro marketing e attira chi si fa abbindolare e da chi ha voglia di mostrare il proprio status.
Dobbiamo comunque dire che tutto l’hotel firmato Plein a Milano è all’insegna dello sfregamento e del lusso estremoè proprio nel suo stile. Ha aperto non a caso in concomitanza con la settimana della moda e ogni ospite è stato accolto con quattro chili di caviale. L’eccesso è la cifra stilistica del tedesco e questo si riflette in ogni dettaglio del Plein Hotel.
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