La dieta chetogenica potrebbe essere dannosa per il cuore secondo alcuni studi


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La dieta chetogenica è uno regime alimentare molto discussocon numerosi studi che ne analizzano i benefici ei potenziali rischi. Se è vero che questa dieta ha dimostrato eficacia nel trattamento di alcune condizioni medichecome l’epilessia, è importante sottolineare che non è priva di controindicazioni e che gli effetti a lungo termine non sono ancora del tutto chiari. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, sono state pubblicate diverse ricerche che hanno rilevato come questo regime alimentare, se non controllato e limitato nel tempo, può provocare una serie di conseguenze come la riduzione dei batteri intestinali, l’aumento dei livelli di colesterolofino alla provocazione problemi cardiovascolari.

La dieta chetogenica non è una “dieta dimagrante”

Come già spiegato dalla nostra esperta di fiducia, la dietista e docente Arianna Rossonilo scopo della dieta chetogenica in origine non era il dimagrimento in soggetti sani: si tratta infatti di un vero e proprio protocollo dieteticoche va seguito esclusivamente sotto stretto controllo medico. L’approccio, infatti, è nato come dieta destinata ai bambini epilettici e farmaco-resistenti. “Si era visto che non fornire carboidrati, il cervello era spinto all’utilizzo di questi corpi chetonici come fonte energetica e non si scatenavano le crisi epilettiche”, puntualizza la nostra nutrizionista. A tutt’oggi viene impiegata anche come terapia di numerose patologie neurologiche, oltre che come risoluzione rapida di alcune malattie metaboliche, tipo il diabete.

Sul dimagrimento a breve termine questo approccio si è visto avere un’efficacia maggiore rispetto ad altri regimi alimentari. “Sul lungo termine, invece, non sembra avere degli effetti più vantaggiosi, anzi può predisporre a un effetto rebound di craving di carboidrati piuttosto importante”, ci tiene a puntualizzare l’esperta. È dunque una dieta che deve essere fatta con una consapevolezza alimentare molto elevata, ponendo particolare attenzione anche alla componente psicologica.

Gli studi sulla chetogenica

La dieta chetogenica potrebbe provocare problemi cardiaci in soggetti predisspoti: lo studio è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 della rivista “Current Problems in Cardiology”, attirando l’attenzione della comunità scientifica. Secondo quanto pubblicato sulla rivista le diete chetogeniche sembrano abbassare i livelli ematici di trigliceridi nel sangue ma, allo stesso tempo, aumentare i livelli di colesterolo LDLcosa che tende, sul lungo periodo, a ostruiree le arterie. “Sebbene la dieta possa ridurre drasticamente la massa grassa e il peso nel breve termineesistono scarse prove di benefici a lungo termine – ha spiegato Julie Corliss, della Harvard Medical School – lo studio dimostra come le diete che possono aumentare il rischio di malattie cardiache. Per quanto riguarda poi l’abbassamento della glicemia e della pressione sanguigna, i benefici a breve termine osservati svaniscono nel tempo”.

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Un altro studio riportato da Repubblica e pubblicato su Medicina dei rapporti cellularila ricerca del Centro per la nutrizione, l’esercizio fisico e il metabolismo, dimostra a sua volta come la chetogenica possa causare non solo l’aumento del colesterolo, ma anche una significativa riduzione della flora batterica intestinale. Lo studio ha coinvolto 53 soggetti adulti in buone condizioni di salute, per un periodo di 12 settimane. Il gruppo è stato diviso in 2 sottogruppi: uno seguiva una dieta a basso contenuto di zuccheri (meno del 5% delle calorie derivanti dallo zucchero), l’altro una dieta chetogenica, a basso contenuto di carboidrati (meno dell’8% delle calorie derivanti dai carboidrati).

I risultati di questo studio hanno evidenziato che entrambe le diete hanno portato alla perdita di grasso: la dieta chetogenica ha fatto perdere una media di massa grassa di 2,9 kg a persona, mentre la dieta povera di zuccheri una perdita media di 2,1 kg a persona. Nei soggetti che in seguito hanno la chetogenica, però, si è rilevato un aumento del colesterolo, in particolare LDLdi piccole e medie dimensioni: in particolare, il regime alimentare cheto ha provocato l’aumento dell’apolipoproteina B (apoB)cosa causa l’accumulo di placche nelle arterie. Lo studio ha anche evidenziato una riduzione dei batteri intestinali favorevoli a causa di un’alterazione della composizione del microbioma intestinale, diminuendo in particolare i bifidobatteri, batteri benefici spesso presenti nei probiotici. Un batterio che svolge diverse e importanti funzioni, come ad esempio la produzione di vitamina del gruppo B, l’inibizione degli agenti patogeni e batteri nocivi e l’abbassamento del colesterolo.



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