Perché si dice “Bere il bicchiere della staffa”? L’origine del detto


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Quando in un bar beviamo “il bicchiere della staffa“intendiamo congedarci: è l’ultimo bicchiere prima di lasciare il locale e andare a casa. Questo detto è tutto italiano e all’estero non si usa (o quasi). L’espressione “bere il bicchiere della staffa” ha origini nel Medioevoquando i viaggiatori a cavallo si fermavano nelle locande per rifocillarsi. Prima di riprendere il viaggio, spesso bevevano un ultimo bicchiere di vino o liquore, già con il piede sulla staffa della sella del cavallopronti a partire. Questo bicchiere “della staffa” era quindi l’ultimo brindisi prima di rimettersi in cammino. Col tempo, l’espressione ha acquisito un significato più generico, indicando l’ultimo bicchiere che si beve prima di concludere una serata o una festa. Il termine evoca un senso di addio. Vediamo insieme tutti i dettagli della storia.

Origini e curiosità di questo detto antico

Hai mai sentito dire “bere il bicchiere della staffa”? Questa espressione è ancora oggi utilizzata per indicare un momento di congedodi separazione definitiva o di un addio doloroso. Ma da dove deriva questo curioso modo di dire? L’origine di questa espressione è da ricercare nelle antiche usanze dei cavalieri medievali. Quando un cavaliere si apprestava a partire per una impresa lunga e pericolosaera consuetudine organizzare un banchetto di addio. Durante questo banchetto, si usava offrire ai cavalieri un ultimo brindisi, versando il vino in un bicchiere attaccato alla staffa del cavallo.

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Il cavaliere, prima di montare in sella, beveva rapidamente questo ultimo sorso di vino come simbolo di coraggio e di augurio per la sua missione. Allo stesso tempo, quel gesto rappresentava anche un modo per salutare i propri compagni d’armi ei propri cari, consapevoli che la partenza sarebbe potuta essere definitiva.

Come si dice nelle altre parti del mondo?

Abbiamo affermato che questo modo di dire è solo italiano ma questa usanza la ritroviamo in tanti Paesi del mondo, soprattutto in Europa. È possibile che siamo stati proprio noi ad esportarla nel Vecchio Continente.

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Nel Regno Unito e negli Stati Uniti il bicchiere della staffa è molto simile: “tazza staffa” o “tazza di separazione“, rispettivamente “coppa della staffa” o “coppa della separazione” ma l’espressione veniva usata in tempi di pace, non come in Italia. La “staffa” a cui fanno riferimento i britannici è sì quella del cavallo ma per i cavalieri impegnati nella caccia alla volpe. Oggi sono comunque entrambe le definizioni desuetosostituite dal “bicchierino della staffa“, il “cappellino della notte”, quello da “indossare” prima di andare a dormire. Ci teniamo a sottolineare che in Scozia queste espressioni non hanno senso pur essendo parte della Gran Bretagna e pur avendo la stessa lingua: gli scozzesi, più allineati nemmeno in questo, parlando di”bevanda della porta“, ovvero “bicchiere della porta”, quello da fare prima di lasciare la casa di qualcuno.

Se non sappiamo con certezza il legame tra l’espressione italiana e quella britannica, è invece certo che il “colpo di scudiero“francese, traduzione letterale del bicchiere della staffa, sia stata portata proprio da Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone nel loro viaggio d’Oltralpe. Infine dentro Germania dove il concetto di “staffa” non è contemplato ma è forse l’espressione più romanticoal netto della spigolosità della lingua: i tedeschi parlano infatti di “tazza di scheggia“, il “bicchiere della divisione”, perché è l’ultimo prima di lasciare la propria compagnia.



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