Sembra una patata americana ma non lo è: alla scoperta dell’igname


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In Italia e in Occidente non è ancora così diffuso, ma in America Latina ne vanno matti, soprattutto in Messico: si chiama ignaroma è conosciuto anche come patata dolcee forse potresti averlo visto senza riconoscerlo. Questo tubero, infatti, ha un aspetto simile a quello delle patate dolci americanecon cui viene spesso confuso. In realtà è un alimento molto diverso dalle tante proprietà benefiche in più, come un indice glicemico inferiore rispetto alle patate dolci.

Proprio per queste sue proprietà, negli ultimi anni l’igname confronta sempre più spesso negli integratori e nei prodotti erboristicisoprattutto quelli utili al trattamento della menopausa e disturbi del ciclo mestruale. Ma lo yam è anche un ingrediente eccellenteda gustare in tanti modi sfiziosi. Ecco tutto quello che devi sapere su questo tubero che, siamo certi, conquisterà sempre di più anche l’Italia e il resto del mondo.

Proprietà e origine dell’igname

L’igname o yam è un tubero che appartiene alla famiglia della Discoreauna pianta erbacea perenne protetta da foglie cuoriformi e fiori di colore giallo-verdastro. Il suo frutto è un tubero ricco di amidoil cui nome deriva dal portoghese inhame o dallo spagnolo ñame.

La pianta da cui nasce l’igname ha il suo habitat naturale nelle regioni rocciose e desertichenon a caso la sua terra di origine è l’Africa: qui è molto diffusa, in particolare nell’Africa Centrale, e rappresenta una preziosa fonte proteica per le popolazioni locali.

Nel corso del tempo ha trovato ambiente favorevole anche in altre aree del mondo e oggi cresce spontaneo in Messico, Texas e Cina Orientalementre a livello di coltivazioni si trova soprattutto nei Caraibi, in America Latina e in Oceania. L’igname è particolarmente apprezzato per la sua caratteristica principale: di tutte le radici ei tuberi è quello con il maggiore contenuto proteicorappresenta ben il 2% del peso del prodotto fresco.

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Non solo: lo yam è anche ricco di potassio, vitamina B6 e vitamina C, ha buoni livelli di manganese, di tiamina e di fibre vegetali e un basso contenuto di grassi (conta circa 110 calorie ogni 100 grammi di prodotto). Rispetto alla patata classica e alle patate americane ne ha una indice glicemico più bassocaratteristica che lo rende più facilmente digeribile.

Il suo consumo non presenta particolari contro indicazioni, l’unica accortezza da avere è quando viene raccolto selvatico: esistono diverse tipologie di igname e quelle amare contengono sostanze potenzialmente tossiche. In Malesia e Indonesia, infatti, queste particolari varietà sono usare per preparare pozioni e veleni.

Che cos’è l’igname viola o “ube” e le altre varietà

Oltre all’igname classico esistono molte altre varietà di questo tubero. Una delle più note, disponibile in natura e non nata da coltivazione, è l’innomina viola o “ube” (Dioscorea alata), una specie originaria delle aree tropicali asiatiche.

L’igname viola ricorda più la patata inglese che la patata dolce americana, ha un sapore dolciastro e terroso con un retrogusto simile alle noci e una polpa dall’intenso colore viola. Infatti, come tutti gli alimenti di questo coloreanche l’ube è ricco di antocianine, antiossidanti che aiutano a contrastare l’invecchiamento. In Asia si consuma bollito con un pizzico di sale, come base per il purè, fritto oppure nei dolci: nelle Filippine, per esempio, è l’ingrediente principale del tipico dolce tradizionale halo-halo.

Fra le varietà di igname più diffusa e usciti trovi:

  • Dioscorea rotonda. Una delle varietà più diffuse nell’Africa occidentale. Si tratta di tuberi di grandi dimensioni, dalla forma ovale o rotonda, con la polpa bianca o giallastradalla consistenza farinosa. Il sapore delicato, leggermente dolce.
  • Dioscorea alata. Varietà conosciuta anche come igname cinese, igname viola, ube o patata dolce d’acquadi cui abbiamo già parlato. Tuberi di forma allungata, dalla pelle ruvida e dal sapore dolce e terroso: il colore del tubero di tali piante può variare dal viola al lavanda brillanteanche se non mancano esemplari di colore bianco.
  • Dioscorea cayenensis. Originaria dell’Africa occidentale, questa tipologia ha tuberi più piccoli rispetto alle altre varietà, la polpa bianca o giallastra, dalla consistenza più densa e un sapore più deciso e leggermente amarognolo.
  • Dioscorea bulbifera. Si tratta di una pianta protetta dalla produzione di bulbilli, piccoli tuberi che si sviluppano lungo i fusti. I tuberi principali sono di forma irregolare, dalla pelle ruvida, con una polpa bianca o gialladalla consistenza farinosa. Il sapore è dolce e delicato.
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Le differenze tra l’igname e le patate dolci

Torniamo al nostro igname: perché viene così spesso confuso con le patate dolci? Tutto nasce da una sorta di errore di traduzione. Le tipiche patate dalla polpa arancione sono particolarmente diffusa negli Stati Uniti e in Canadama quando vennero introdotte decenni fa si doveva trovare un modo per distinguerle dalla varietà bianca.

Produttori e spedizionieri allora hanno pensato di trasformare in inglese il nome africano della patata, niamiche è diventato quindi yam e ha causato una certa confusione con l’igname, a sua volta chiamato yam. Proprio per questo oggi il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti richiede che le etichette con il termine “yam” siano accompagnate dal termine “patate dolci”, ovvero patate dolci.

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Ma al di là del nome, come fare a distinguere l’igname dalle patate dolce? In realtà sono due alimenti più diversi di quanto non sembri a un primo sguardo. L’igname è più ruvido e squamosoha un sapore molto meno dolce ed è mediamente più grande della patata dolce.

Quando poi lo tagli puoi notare come l’interno dell’igname abbia una biancamentre la patata americana è caratterizzata da una polpa di colore arancione accesso. Come abbiamo già visto l’igname ha anche un indice glicemico più basso anche se ha più calorie (118 contro 86), e poi le due differiscono a livello di gusto: la patata dolce è sapida, l’igname è dolciastro, pastoso e ce l’ha uno sapore deciso che virain alcune varietà, verso l’amarognolo.

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Come si utilizza in cucina l’igname

La prima cosa che devi sapere riguardo all’igname che non puoi consumarlo crudo: proprio come per le patate classiche necessita di una cottura, che può essere fritto, bollito o cucinato arrosto. È un ingrediente prezioso, che puoi usare in diversi modi come per esempio all’interno di calde zuppe invernali.

Una ricetta facile che puoi provare a casa è lo stufato di igname: le regole sono le stesse di un qualsiasi stufato di verdura, per esempio quello di cavolo cappuccioe il risultato è un piatto squisito che puoi insaporire con le spezie che preferisci e accompagnare con patatine di verdura.

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Nei paesi di origine spesso l’igname viene usato anche nelle preparazioni dolci: oltre al tradizionale halo-halo Filippo, per esempio, in Nigeria viene essiccato e usato per preparare i budini mentre con la varietà di igname viola si produce una marmellata budinosa chiamata halaya che è perfetto in abbinamento ai formaggi.



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