Quali sono i cibi sicuri e quali quelli da evitare quando si viaggia?


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Proprietà: tempo di vacanze, viaggi e, ahinoi, talvolta piccoli e indesiderati fastidi intestinali. Viaggiare soprattutto all’esteroinfatti, significa anche entrare in contatto con culture diverse dalla nostra, scoprire nuove tradizioni gastronomiche, sperimentare e assaggiare cibi sconosciuti ed esotici, un piacere a cui nessuno, giustamente, vuole rinunciare.

Se si sceglie di visitare Paesi lontani e molto caldi, in cui le condizioni igieniche non sono ottimali, però, è opportuno osservarne alcune piccole accortezze: questo per evitare di contrarre una tossinfezione alimentarepatologia a carico del sistema gastrointestinale causata dal consumo di alimenti o bevande contaminati da virus, batteri e tossine.

Quali possono essere i sintomi? Dai classici disturbi gastrointestinalicome crampi, nausea, vomito o diarrea (la cosiddetta “diarrea del viaggiatore”), spesso di lieve entità e che si risolvono in pochi giorni, fino a malattie più serie che, in particolare per alcune categorie più fragili, come anziani, bambini e donne in gravidanza, possono avere conseguenze importanti.

Per queste ragioni e per non rovinare le tanto attese ferie, abbiamo chiesto alla nostra esperta di fiducia, la dottoressa Arianna Rossoniquali cibi è bene non consumare e quali comportamenti e precauzioni andrebbero adottati per tutelarsi. Scopriamo tutto nel dettaglio.

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Sicurezza alimentare in viaggio: quali sono i cibi sicuri

Quest’anno hai scelto di andare in vacanza in un Paese molto caldocome l’Africa, il Medio Oriente o l’America Latina, in cui le condizioni igienico-sanitarie possono lasciare a desiderare? Allora sappi che il rischio di incorrere in un’intossicazione alimentare può essere più elevato: le temperatura torridaspesso associano a pratiche scorrette di manipolazionecottura e conservazione di cibo e bevandepossono favorire la proliferazione di agenti patogeni.

Cosa possiamo fare per proteggerci e non correre inutili pericoli? Innanzitutto, proprio per prepararsi al meglio, sarebbe opportuno fare una breve cura preventiva di fermenti. Una meta-analisi del 2018 ha infatti confermato che l’assunzione di probiotici a scopo preventivoiniziando qualche giorno prima della partenza e proseguendo per tutto il periodo di viaggio, può aiutare a prevenire i disturbi gastrointestinali: importante è confrontarsi con il proprio medico di fiducia e capire quali fanno davvero al caso nostro e alle nostre esigenze.

“È sufficiente iniziare una piccola cura una settimana prima della partenzaportando poi con sé un integratore che sia resistente alle alte temperature (tipo Enterelle, che non richiede refrigerazione), da usare al bisogno in caso di diarrea”, suggerisce la dottoressa Rossoni.

Secondo quanto riportato su “Viaggiare sicuri“, il servizio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale rivolto agli italiani che viaggiano all’estero, è bene consumare solo cibi ben cotti e ancora caldi: la cottura, infatti, soprattutto alle alte temperature, elimina o riduce il rischio di proliferazione batterica; questi vanno anche consumati in tempi brevievitando il raffreddamento a temperatura ambiente che esporrebbe l’alimento agli agenti patogeni ambientali ea nuove, possibili, contaminazioni.

Possono essere consumati tutti gli alimenti confezionati e ben sigillati, la fruttasolo se sbucciata o se siamo certi che sia stata accuratamente lavata con acqua “sicura” e imbottigliata; lo stesso dicasi per le verdura: quelle crude possono essere consumate solo dopo un accurato lavaggio con acqua pura, ma è preferibile optare in ogni caso per quelle cottesoprattutto se ordinate in locali o ristoranti in cui non abbiamo certezza di come sia avvenuto il trattamento e la manipolazione.

La frutta ei vegetali mondati vanno anche sciacquati dopo: questo perché alcune sostanze potrebbero passare sulle mani e poi nuovamente sui cibi appena manipolati. L’acqua deve essere microbiologicamente puro: quindi beviamo esclusivamente le acque e le bevande imbottigliate, assicurandoci che tappo e sigillo siano perfettamente integri prima dell’apertura.

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Quali sono i cibi da evitare in viaggio

Evitiamo di mangiare pesce e frutti di mare crudi o poco cotticosì come la carne cruda: quando non si è sicuri del trattamento e della sua corretta conservazione, è opportuno cuocerla molto bene e non consumarla mai “al sangue”.

Non lasciamoci ingolosire da carpaccio lo tartareche possono rivelarsi molto insidiosi, e rinunciamo a quelle specialità in cui all’interno possono celarsi salse, creme o maionesi non sottoposte a cottura. In particolare evitiamo di ordinare piatti con cozze, vongole, struzzi, fasolari e capesante: i molluschiper potersi nutrire, filtrano l’acqua in cui vivono; se inquinata, diventa un concentrato di agenti patogeni molto pericolosi.

Assicuriamoci di non bere latte crudo o mangiare latticini non pastorizzati: la pastorizzazione è, infatti, un trattamento termico che mira a distruggere i microrganismi presenti nell’alimento e ad aumentarne il tempo di conservazione.

Non beviamo acqua in carapacedi cui non abbiamo certezza della provenienza, che non sia imbottigliata e ben sigillata; non aggiungiamo ghiaccio alle nostre bevande o ai nostri drink e sempre per la stessa ragione evitiamo granito e ghiaccioli. E nel caso in cui non avevamo acqua potabile a disposizione? Possiamo portarla a ebollizione per circa un minuto (alla temperatura di 100 °C batteri e virus muoiono) oppure aggiungere un cucchiaio di varechina in un litro di acqua: possiamo usare questa soluzione per disinfettare posate, stoviglie, altri utensili da cucina e frutta e verdura da consumare crudo.

È altrettanto importante non acquistare generi alimentari dai venditori ambulantiin cui spesso anche le più elementari norme igieniche non sono rispettate, usare l’acqua potabile per lavare i denti e sciacquare accuratamente le mani con acqua e sapone prima dei pasti e dopo l’uso dei servizi igienici.

Piccoli, ma necessari, gesti che possono davvero fare la differenza e consentirci così di godere in totale serenità delle nostre meritate ferie.



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