due prodotti tipici della Puglia che hanno alcune differenze


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La tenuta in Puglia è sinonimo di sole, mare e… frisella, frisella e frisellina. Questi deliziosi e caratteristici prodotti da forno sono i protagonisti indiscussi delle tavole della bella stagione, ideali per un pasto leggero e gustoso, anche in spiaggia. Nonostante la somiglianza nel nome, le frisella salentino (o friselle) e le friselline pugliesi non sono la stessa cosa, ma si differenziano per forma, misura e condimenti. I primi sono quelli più popolari nell’immaginario collettivo, con o senza buco, mentre le seconde hanno dimensioni più piccolosono ideali per l’aperitivo e per essere consumati come spuntino: inoltre, la frisa ha bisogno di essere bagnata, le friselline n. Andiamo alla loro scoperta.

La frisa o frisella salentina: tradizione e gusto

Inizio dalle origini della frisellauna specialità che è in realtà diffusa in tutta la Puglia, ma che vede la sua patria d’elezione nel Salentodov’è meglio conosciuta come frisellaSi tratta di un pane biscottato che io contadini io marinai pugliesi consumavano come alimento lunga conservazione: grazie a tutti doppia cottura, infatti, le frise si conservavano per molto tempo senza deteriorarsi, rappresentando una buona scorta di cibo sempre disponibile. A rendere particolarmente riconoscibile la frisa è la sua forma tondeggiantepiù o meno spessache può avere un buco al centro o no, a seconda della zona di produzione. Si prepara solitamente con farina di orzo e semola di grano duroma si trova facilmente anche in versione integrale. Come abbiamo detto viene cotta al forno in due momenti: il primo coinvolge l’impasto pronto in una sorta di panetto, mentre per il secondo step si taglia in duecon entrambe le Partita che vengono informati nuovamente per ottenere una consistenza croccante. Ogni metà è una frisella.

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L’elemento distintivo della frisella è che va “bagnata” prima di essere usata. Cosa significa? Il passaggio prevede l’immersione rapida in acqua (per pochissimi secondi) ed è essenziale per ammorbidirla – visto che la consistenza è piuttosto dura e compatta, soprattutto se è d’orzo e integrale – e renderla pronta per essere condita: nei tempi passati, le friselle venivano inumidite con l’acqua del mare, proprio perché erano tradizionalmente cibo di marinai. C’è a chi piace più tenera e chi, invece, la vuole tenerezza al morsocon la seconda opzione preferito dagli stimatori: ciò che conta è non lasciarla troppo nell’acqua, perché rischiare di sfaldarsi.

Le friselline pugliesi: prelibatezze da sgranocchiare

Il frisellinacome suggerisce il diminutivopossono essere definiti come una versione in miniatura delle frise e sono particolarmente diffusi in tutta la Puglia, amati come spuntino o aperitivo. A differenza delle “cugine” salentine, le friselline non richiedono di essere bagnati prima del consumo: sono generalmente a base di semola di grano duro e naturalmente croccanti e friabili. Si trovano in commercio classiche all’olio d’oliva, oppure aromatizzatoper esempio alla pizzaiola o al finocchio, un po’ come i Tarallise dovessimo fare un paragone che resta all’interno dei confini regionali.

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Come si condiscono: differenze e abbinamenti

A questo punto è chiaro che le principali differenze tra frise e friselline risiedono nella dimensione, nella consistenza e nel modo di mangiarle. La frisa salentina, più grande e spessa, necessita di essere bagnata per ammorbidirsi e viene generalmente utilizzata come base per piatti completi. Le friselline, invece, sono pronte all’uso, più versatili e ideali come snack o aperitivo. Ecco come e quali ingredienti scegliere per condire questi due prodotti della tradizione gastronomica del tacco dello Stivale, sotto il segno di materiale di prima qualità genuino e mediterranea.

  • Frisa salentina. La combinazione più iconica è quella con i pomodori maturispezzettati con le mani così che il pane si impregnare il loro succo: si completa con olio extravergine di oliva, origano secco o basilico fresco e sale. Per alternative più gustose, spazio all’aggiunta di Mozzarella, tonno sott’olio lo filetti di acciugama anche oliva e capperi. Non mancano certo le opzioni con i sotto i localidai Lampascioni ai pomodori secchi, passando per carciofini e melanzane.
  • Friselline pugliesi. Un abbinamento particolarmente diffuso prevede l’uso di friselline con olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e una fettina di pomodoro fresco: facile e buonissimo. Per un aperitivo riccoinvece, si può servire con un tagliere di formaggio lo salumi come il caciocavallo o capocollo (con cui si fanno pure le celebri Bombetta), e le verdure sott’olio. Un’idea sfiziosa è quella di spalmare una cucchiaiata generosa di pesto di cime di rapafacendo incontro in un mix perfetto due eccellenze del territorio.



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